PRESSIONE ALTA Vs PRESSIONE BASSA , QUANDO IL CALDO CI ABBATTE
Quando si parla di pressione si pensa sempre alla pressione alta e come poterla abbassare.
Questo perché ben noto che la pressione del sangue di per sé, o concomitante alla presenza di altri fattori di rischio, può comportare lo sviluppo di patologie cardiovascolari.
È anche vero che periodi dell’anno in cui fa caldo, portano molti ad essere sempre stanchi, fiacchi e misurando la pressione si capisce che è bassa, rispetto ai valori ottimali. Come agire in questo caso?
Pressione, Cosa è , Valori alti e bassi
Prima di tutto bisogna capire cosa è la pressione arteriosa
La pressione arteriosa è la forza che il sangue esercita sulle pareti dei vasi sanguigni, e così come avviene per l’acqua che scorre in tubi non rigidi, anche i vasi sanguigni hanno capacità di estendersi e tornare in posizione iniziale. Sono cioè dotati di una certa flessibilità, a meno che non vi siano condizioni che irrigidiscono le pareti venose
la pressione dipende primariamente da 3 fattori:
– la quantità di sangue che viene immessa in circolo durante la sistole (la contrazione del cuore) e sua viscosità
– la forza di contrazione del cuore
– le resistenze offerte dai vasi (arterie e vene) al passaggio del flusso sanguigno;
in realtà la regolazione della pressione è sotto complessi controlli di tipo ormonale, nervoso, chimico metabolici per regolare il calibro dei vasi sanguigni e la volemia (quantità di sangue nei vasi stessi) e comprende anche l’intervento dei reni nella loro funzione di riassorbimento o rilascio di Sali e acqua.
Secondo la Società Italia dell’Ipertensione Arteriosa, Società Europea di Ipertensione arteriosa (ESH) e la Società Europea di Cardiologia (ESC), per gli adulti,
valori ottimali della pressione sono:
< 120 per la sistolica – comunemente detta Massima
< 80 per la diastolica – comunemente detta Minima
Valori normali sono
< 130 per la sistolica
< 85 per la diastolica
Iniziano ad essere Alti
A 130- 139 per la sistolica
A 85-89 per la diastolica
Quindi la pressione è considerata alta se superiore a 140-90 mmHg e a seconda dei valori, vengono identificati i vari gradi di ipertensione.
Secondo la Società Europea di Ipertensione arteriosa (ESH) La pressione elevata ha portato nel 2015 a 10 milioni di morti prematuramente, oltre a conseguenze croniche per la salute in 200 milioni di persone
L’alta pressione, quella sistolica, al di sopra dei 140 mmHg è la maggiore responsabile della mortalità e delle patologie correlate (70%). Nell’anno, le morti dovute ad alta Pressione sistolica sono conseguenti a: cardiopatia ischemica (4,9 milioni), ictus emorragico (2,0 milioni) e ictus ischemico (1,5 milioni)
L’ipertensione raramente si presenta in maniera isolata, più spesso vi è la concomitante presenza di fattori di rischio cardiovascolari come l’alterata glicemia e le dislipidemie, fattori metabolici che hanno un effetto moltiplicativo sul rischio cardiovascolare.
Di conseguenza conoscendo il valore fattori di rischio quali sesso, età, diabete, abitudine al fumo, pressione arteriosa sistolica, colesterolemia totale, colesterolemia HDL e trattamento anti-ipertensivo, viene fatta una stima del rischio negli anni; cioè viene determinato la probabilità di incorrere in un problema cardiovascolare di elevata entità come infarto del miocardio o ictu nei 10 anni successivi.
Persone ipertese con pregresse malattie cardiovascolari incluse aterosclerosi asintomatica, Diabete tipo 1 o 2, ipertensione di grado 3, patologie renali croniche, sono automaticamente considerate ad alto rischio o molto di mortalità da malattia cardiovascolare tra il 5 e il 10 % in 10 anni.
La stima va completata con l’indice HMOD che può ulteriormente aumentare il rischio cardiovascolare anche quando si è asintomatici. L’HMOD descrive le variazioni di funzione o di struttura di organi importati ( cuore, cervello, retina, reni, vasi sanguigni) portati proprio dalla ipertensione
Se si soffre di ipertensione, le linee guida indicano di:
iniziare a seguire uno stile di vita sano con astensione dal fumo, riduzione del consumo di sale da cucina, limitare il consumo di alcol e iniziare una attività sportiva. Seguire uno stile alimentare con riduzione di grassi saturi in favore dei grassi insaturi.
Avere valori pressori che rientrano in quelli ottimali significa avere un vantaggio cardiovascolare, con il cuore che deve svolgere meno lavoro ed una aspettativa di vita più alta.
Quando i valori sono sotto quelli ottimali si parla di Pressione Bassa o IPOTENSIONE.
Una condizione che si può riscontrare come conseguenza di variazioni genetiche o come conseguenza di patologie come stenosi aortica, insufficienza cardiaca o surrenalica, anemia. In casi gravi, come le emorragie, si può arrivare allo shock. Anche l’uso di farmaci può alterare i livelli pressori.
Più comunemente l’ipotensione, non a livelli patologici, ma come calo della pressione rispetto a quella propria ottimale, si sperimenta quando si passa dalla posizione distesa o seduta a quella eretta oppure in Estate.
La sensazione che si prova è quella di fiacchezza, stanchezza, difficoltà di concentrazione, indebolimento delle gambe, venir meno quasi fino a svenire. Si può presentare anche nausea e annebbiamento della vista.
Questi effetti sono dovuti alla minore capacità dell’organismo di portare adeguatamente il sangue e quindi l’ossigeno in tutti i distretti corporei
Quando questi sintomi si avvertono passando dalla posizione stesa o seduta alla eretta, si parla di
Ipotensione Ortostatica:
si verifica uno spostamento massivo del sangue nelle zone basse del corpo, se le azioni di compenso messe in atto dall’organismo non sono altrettanto veloci ecco che si ci sente venir meno.
Utile quindi in questo caso alzarsi senza fare scatti, ma gradualmente, per consentire al corpo di adeguarsi alla nuova posizione
In persone anziane il calo della pressione si può verificare anche dopo il pasto, cioè si può verificare l’Ipotensione Postprandiale:
Normalmente, dopo il pasto, il sangue fluisce maggiormente allo stomaco ed intestino per consentire la corretta digestione, in concomitanza i vasi sanguigni lontano dall’ intestino si restringono e il cuore inizia a battere più forte per mantenere costante la pressione sanguigna. Questo tipo di ipotensione si presenta più facilmente in persone con disturbi del sistema nervoso autonomo come il parkinson.
Con il caldo estivo, è poi molto facile, in chi ne è predisposto, soffrire di pressione Bassa.
Le alte temperature provocano infatti la dilatazione dei vasi sanguigni con riduzione delle resistenze periferiche e con la sudorazione si riduce anche la volemia, la quantità di sangue nei vasi, effetto combinato che ha come conseguenza il calo della pressione.
Per capire cosa avviene in semplice, immaginiamo che i nostri vasi sanguigni siano come dei tubi che portano acqua in cui la quantità di acqua che può passare si riduce (es. per la sudorazione), in più il tubo stesso tende a slargarsi (riduzione delle resistenze periferiche). Va da sè che la quantità di acqua che scorre adesso all’interno del tubo è inferiore e quindi anche la pressione sul vaso e meno acqua potrà arrivare alla parte terminale del tubo.
Ora una pompa può aiutare, la nostra pompa è il cuore che dovrà quindi iniziare a battere di più e più forte per portare in circolo quanto più sangue possibile
Il calo della pressione si può verificare anche conseguenza della disidratazione, quindi profusa sudorazione come ad esempio durante lo sport o attacchi diarroici o eventi di vomito. Per questo è importante sempre reintegrare i liquidi e i Sali persi.
COME AGIRE IN CASO DI IPOTENSIONE
Casi di ipotensione abbiamo detto sono presenti in varie condizioni anche non patologiche. Le strategie che si possono mettere in atto, quando avvertiamo le sensazioni sopra descritte e dopo aver misurato che effettivamente i valori sono bassi rispetto al nostro standard, sono varie
–BEVI ACQUA, USA IL SALE :
con il caldo, ma anche in caso di diarrea o vomito, le perdite di liquide non ben compensate possono portare a deidratazione e conseguente calo pressorio, è quindi necessario bere quantitativi di acqua opportuni. 2 Litri al giorno di acqua sono la quantità di acqua consigliata, ma potrebbe essere necessario anche aumentare le quote.
Attenzione all’uso di diuretici, farmaci utilizzati proprio per abbassare la pressione o all’uso dei drenanti, integratori che portando ad urinare di più possono provocare un calo pressorio
Inoltre, così come gli ipertesi devono limitare il consumo di sale, in questo caso potrebbe essere utile fare il contrario e quindi aggiungere un pizzico di sale agli alimenti per consentire la ritenzione di acqua che aumenta la volemia e quindi la pressione
– ATTENZIONE AL CONSUMO DI ALCOL
Un recente studio ha confrontato 32 lavori relativi al consumo di alcol e l’effetto sulla pressione sanguigna in uomini sani di età superiore ai 18 anni riscontrando che l’alcol influenza l’andamento della pressione in modo bifasico soprattutto se la quantità ingerita è elevata e in brevi lassi di tempo
Il consumo moderato-elevato di alcol ( almeno 14 g) in un breve tempo (6 ore), sembra ridurre la pressione sanguigna nelle prime 6 ore dal suo consumo fino a 12 ore.
Dopo queste 12 ore, la pressione subisce un innalzamento se si considera il consumo di elevate dosi di alcol ( almeno 30 g)
Data questa alternanza della pressione sarebbe sempre bene astenersi dal consumo di alcol senza considerare gli altri effetti negativi che può portare.
Bisogna inoltre tenere conto che quanto detto non tiene in conto delle donne, delle persone anziane, di chi ha problematiche concomitanti, di chi fa uso di farmaci
– MANGIA CARBOIDRATI
Il consumo di carboidrati potrebbe favorire l’innalzamento della pressione tramite l’aumento dell’ormone che regola proprio la glicemia: l’insulina. L’insulina infatti sia per azione di ritenzione di sodio e quindi acqua in modo indiretto tramite i reni, sia per azione diretta sui vasi di vasocostrizione potrebbe portare ad aumento della pressione
È anche consigliabile suddividere la quota nella giornata evitando pasti di grande entità.
–MANGIA LIQUIRIZIA (ma con moderazione)
La liquirizia è estratta dalla radice della Glycyrrhiza glabra ed il suo sapore dolce ne ha permesso l’uso come dolcificante nell’industria alimentare approvato dalla FDA, seppure, nella maggior parte delle caramelle, sia presente in realtà un aroma di liquirizia. In forma pura viene utilizzata come anti infiammatorio, per alleviare mal di stomaco e mal di gola, tutti effetti però ancora da confermare e, in associazione ad altre sostanze, permetterebbe una digestione facilitata in caso di dispepsia.
Tutte le attività elencate sono attribuibili alla presenza, nella liquirizia, dell’acido glicirrizinico.
Questa sostanza ha come effetto l’aumento della pressione sanguigna.
L’azione diretta a livello renale insieme a quella indiretta, tramite gli ormoni cortisolo e aldosterone, provoca aumento di ritenzione del sodio e quindi anche acqua con aumento di volemia e pressione. Di contro c’è anche perdita urinaria di potassio.
Per la maggior parte delle persone il consumo di liquirizia negli alimenti è generalmente sicuro, ma si consiglia di evitare un ampio consumo di liquiriza pura. Il consumo protratto (2 settimane) e in dosi elevate (50g) può comportare non solo aumenti di pressione ma anche cali di potassio (ipokalemia) e palpitazioni. Bisogna fare maggiore attenzione se si hanno già problemi di ipertensione, renali, cardiaci e se si assumono farmaci.
– Può ESSERE UTILE LA CAFFEINA?
Diversi studi si sono negli anni incentrati sulla comprensione della relazione tra caffeina e pressione cercando di capire se un eccesso di caffeina possa portare ad ipertensione o al contrario in caso di ipertensione sia meglio evitare dosi elevate di caffeina
La quantità di caffeina indicata dalla FDA come sicura per la maggior parte della popolazione è pari a 400 mg al giorno, una dose veramente elevata, considerando che il caffè all’italiana ne contiene circa 80 mg. Ma per sentirsi sicuri si ci può assestare sui 200mg.
La caffeina solitamente assunta tramite gli alimenti innalza di poco la pressione di circa 2-4 mmHg.
Questo innalzamento di lieve entità non preoccupa per chi già soffre di ipertensione ma potrebbe aiutare in minima quota chi al contrario soffre di pressione bassa
Bisogna però precisare che la quantità di caffeina assunta dipende anche dal metodo di tostatura del chicco, dal tipo di preparazione del caffè oltre che la sua presenza in diverse bevande. Inoltre chi fa uso costante di caffeina ha una maggiore tolleranza rispetto a chi invece beve caffè solo sporadicamente.
Vuoi saperne di più sulla caffeina, guarda il video
Si fa presente che tutto ciò che è indicato non si sostituisce ad un parere medico quindi quando dei sintomi si presentano anche in modo ripetuto, contattare il proprio medico per valutare la condizione individuale
REF:
Williams et al. 2018 ESC/ESHGuidelines for the management of arterial hypertension
Patologia generale – pontieri, russo, frati – Ed.Piccin
https://www.nhs.uk/conditions/low-blood-pressure-hypotension/
https://www.healthline.com/
https://www.mayoclinic.org/
https://www.fda.gov/consumers/consumer-updates/black-licorice-trick-or-treat
Foto di copertina Gerald Oswald da Pixabay
Tasnim S. et Al, Effect of alcohol on blood pressure, Cochrane Database Syst Rev. 2020 Jul; 2020(7): CD012787.
Omar H.R. Et al, Licorice abuse: time to send a warning message, Ther Adv Endocrinol Metab. 2012 Aug; 3(4): 125–138.