Secondo me sono intollerante alla pasta…. Ma è valido il test di intolleranza che mi ha fatto Pinco pallino? … non posso mangiare niente secondo lui…
Queste sono frasi e domande che spesso la Dott.ssa Emanuela Simone nutrizionista generale e sportiva si sente rivolgere.
Allora capiamo cosa sono queste intolleranze alimentari.
Le intolleranze sono provocate da un’alterata risposta all’ingestione di certi cibi, ma che a differenza delle allergie agli alimenti non coinvolgono l’attivazione del sistema immunitario.
Possono essere dovute a proprietà dell’alimento (contaminanti tossici, elementi ad attività farmacologica come amine, glutammato, caffeina, solfati; vedi tabella) o a caratteristiche dell’individuo come disordini metabolici o alterazioni della motilità intestinale, gastroenteriti, variazioni della flora batterica intestinale (microbiota) che portano a mal digestione e malassorbimento con conseguente insorgenza dei sintomi.
I sintomi non si presentano subito dopo l’ingestione dell’alimento ma dopo un periodo più o meno lungo, anche ad ore di distanza con una variabilità nella sintomatologia; ci può essere gonfiore addominale, crampi, diarrea, meteorismo, nausea. La sintomatologia è inoltre dipendente dalla quantità dell’alimento assunto (una piccola quantità può non dare problemi), per questo è importante stabilire la soglia di tollerabilità individuale.
La Dottoressa Emanuela Simone nutrizionista generale e sportiva che si occupa anche di diete per intolleranze alimentari a Benevento, ti illustra in questo articolo quali sono le intolleranze riconosciute:
- -Verso il glutine.
In questo caso si hanno sintomi simili alla Celiachia a livello dell’appartato gastrointestinale oppure sintomi in sedi diverse come il mal di tesa ad esempio.
Prima però va sempre accertata l’assenza della patologia celiaca, una malattia su base autoimmune , da conferma di esami sierologici, endoscopici ed istopatologici.
- Verso il lattosio.
Incapacità di digerire lo zucchero lattosio presente nel latte e nei formaggi freschi, questa incapacità si può sviluppare con gli anni e quindi in età adulta oppure può essere conseguenza ad altre problematiche del tratto gastrointestinale (come il morbo di Chron, Celiachia, Gastroenteriti acute). La perdita dell’attività enzimatica può essere totale o parziale e basta consumare latticini naturalmente privi di lattosio o poveri di essi o optare per le versioni delattosate per non avvertire i sintomi.
In commercio si trovano anche compresse di Lattasi cioè pilloline contenenti quell’enzima che serve a spezzettare il lattosio nelle sue componenti elementari glucosio e galattosio. L’assunzione con il pasto assicura così di poter mangiare alimenti con lattosio senza avvertire fastidi
Attenzione a non confondere l’intolleranza al lattosio che è uno zucchero con l’allergia verso le componenti proteiche del latte. In questo caso l’assunzione di latticini o alimenti contenenti queste proteine (anche senza lattosio) portano a reazioni più o meno forti come si verifica con altre allergie.
- FODMAP.
Acronimo di Oligosaccaridi – Disaccaridi- Monosaccaridi – Polioli – fermentabili, indica una serie di zuccheri a catena corta facilmente fermentabili dal nostro apparato gastrointestinale con richiamo di acqua nell’intestino e produzione di gas. I sintomi di chi ha una sensibilità a queste componenti è proprio l’aria in pancia, gonfiore, meteorismo, alternanza diarrea –stipsi ed hanno un ruolo nella generazione dei sintomi della sindrome del colon irritabile.
L’alimentazione Low Fodmap che riduce tutte queste piccole molecole introdotte con la dieta con la successivo reintegro graduale è l’unica ad oggi utile nel miglioramento della sintomatoligia.
La Dott.ssa Emanuela Simone, nutrizionista generale e sportiva lavora per le intolleranze su quello che dice la scienza.
I TEST VALIDI
Ad oggi il test validato per la valutazione dell’intolleranza al lattosio è il BREATH TEST, test del respiro, che valuta appunto l’emissione di idrogeno e metano per mezzo della respirazione dopo l’assunzione di una quantità standard dello zucchero. Questo test è utile anche nella valutazione dell’intolleranza verso alcuni FODMAP.
Per la Sensibilità al glutine è un capitolo particolare, non ci sono ancora marker identificativi, si valuta l’assenza della malattia celiaca e la sintomatologia gastrointestinale ed extra gastrointestinale.
Se quindi il Pincopallino di turno ti ha fatto tenere in mano un’ampollina dosando la forza della mano libera (test kinesiologico) è un TEST SENZA ALCUNA VALIDITÀ SCIENTIFICA, così come lo sono :
Il test elettrodermico, il saggio citotossico, l’analisi del capello, l’iridologia, il Pulse test, test di provocazione-neutralizzazione intradermico o sublinguale (consulta la tabella che la Dottoressa ha fatto per capire meglio)
Tutti questi test non validi per la comunità scientifica danno risultati veramente curiosi inducendo le persone a limitare l’ingestione di molti alimenti e in taluni casi ad effetti negativi sulla salute per ridotta assunzione di microelementi necessari per il nostro organismo.
La Dottoressa Emanuela Simone è una nutrizionista generale e sportiva che si occupa anche di diete per intolleranze alimentari a Benevento, sarà lieta di aiutarti.
– Lomer M.C.E., Review article: the aetiology, diagnosis, mechanisms and clinical evidence for food intolerance. Aliment Pharmacol Ther. 2015 Feb;41(3):262-75.
– Pasqui F. et al. Adverse Food Reaction and Functional Gastrointestinal Disorders: Role of the Dietetic Approach. J Gastrointestin Liver Dis. 2015 Sep;24(3):319-27.
– Cianferoni A, Spergel JM. Food allergy: review, classification and diagnosis. Allergol Int. 2009 Dec;58(4):457-66.